Tim Duncan. Un uragano e un canestro: e la speranza infranta diventò nuovo sogno.
Ci sono storie di sportivi che meritano di essere raccontate, perché possono diventare insegnamenti di vita.
Ogni atleta si allena duramente per vincere, ma non tutti vincono.
Alcuni non arrivano neanche a partecipare. Altri ancora desistono, per motivi propri, altri ancora per motivi naturali.
Anche la star del basket NbaTim Duncan avrebbe potuto lasciar perdere il sogno.
In realtà lo fece; meglio ancora: trasformò una speranza in un sogno.
Tim Duncan, classe 1976, aveva come obiettivo le Olimpiadi di Barcellona 1992.
Giovane, direte? Certo.
Il punto è però che Duncan si stava allenando per partecipare come nuotatore dei 400 sl e non come cestista.
Forse ce l’avrebbe fatto. Forse no.
Ma allora com’è che ripiegò sul basket?
Duncan viveva ai caraibi, sull’isola di Saint Croix nell’arcipelago delle Isole Vergini americane. Una zona percossa annualmente da forti uragani. Nel 1989, da quelle parti passò Hugo, che rase quasi al suolo la città.
Di certo scoperchiò e rese inservibile la piscina.
Ma, more solito, anche nelle catastrofi, qualche fiore di salva sempre.
Il fiore in questione era il brutto canestro di un vicino di casa. Fu così che Tim Duncan cominciò a giocare a basket. A 13 anni.
Certo il fisico era già ben sviluppato, ma la tecnica?
Si è soliti dire che la tecnica o la si impara da infante oppure non la si impara più.
Per anni, nella Nba, gli esperti guardavano con sospetto chi saltava il college, fondamentale per affinare la tecnica. Shawn Kemp veniva costantemente additato come esempio di atleta che se avesse fatto i campionati Ncaa avrebbe potuto dare anche ancora di più.
Tim Duncan è la prova che si può imparare a giocare magnificamente anche iniziando nell’adolescenza. Lui è dominate fisicamente, come lo era Kemp, ma ha una tecnica sopraffina, imparata come già detto dopo aver compiuto 13 anni.
Tim Duncan, al momento, è considerato da molti esperti la migliore ala grande di tutti i tempi. Davanti, per gli stessi esperti, a gente come Karl The mailman Malone. Il suo score personale e di squadra recita: 4 titoli NBA, 2 MVP della regular season e 3 come MVP delle finali NBA.
Sports Illustrated lo ha scelto come miglior giocatore della decade 2000-2010; una decade che ha visto tra i massimi protagonisti gente come Allen Iverson e Kevin Garnett, Kobe Bryant e LeBron James, Dwight Howard e Steve Nash, Carmelo Anthony e Dwyane Wade, Jason Kidd e altri mica da ridere.
La storia di Duncan dimostra due cose:
- Che le speranze infrante possono schiudere nuovi sogni
- Che è sempre possibile imparare la tecnica (e migliorare). Anche da adulti