La grande illusione del Talento!
La maggioranza delle persone pensa e crede che i Campioni nascano con un talento straordinario e per questa ragione diventano forti e quasi imbattibili.
Si tende a pensare che si nasca Campioni!
Questa è la grande illusione che hanno le persone comuni. Io oltre a vederla come un’illusione la classifico anche negli alibi.
I grandi Campioni diventano tali per alcune scelte che fanno:
- Credono di poter diventare Campioni
- Stabiliscono chiaramente quello che vogliono.
- Si impegnano più degli altri ( molto più di quanto siano disposti a fare gli altri ).
- Quando non sanno fare qualcosa, decidono di ripeterla tantissime volte finchè non imparano a farla, e dopo la fanno ancora ed ancora per impararla ad un livello straordinario.
- Sono molto bravi a costruire convinzioni potenzianti e a distruggere le convinzioni depotenzianti ( alcuni lo fanno inconsapevolmente e alcuni consapevolamente )
- Scelgono di essere guidati dalla Fede incrollabile verso il loro successo.
I Campioni non lo sono per intercessione divina o per nascita ( come i nobili ), lo diventano per lavoro e sacrificio e a volte perchè sono disposti a fare di più e meglio degli altri.
La storia è piena di Campioni che hanno lavorato più degli altri per vincere. Te ne cito alcuni:
- Valentino Rossi: All’inizio della carriera si allenava molto più degli altri piloti e il primo giorno di prova con la 125 cadde 2 volte consecutive alla prima curva ( non certo un ottimo inizio )
- Michael Schumacher: E’ stato un’instancabile lavoratore, che non lasciava mai nulla al caso. Infatti la sua forza maggiore era l’interazione con i meccanici.
- Pavel Nedved: A fine allenamento tirava per circa un’ora di destro e di sinistro. Molti pensavano fosse un ambidestro naturale, invece era uno straordinario lavoratore.
- Michael Jordan: Quando da adolescente fu scartato dalle selezioni della sua scuola, passò un anno, nel suo cortile, a fare 2 ore di tiro prima di andare a scuola e altre e 2 ore di tiro dopo la scuola.
- Andre Agassi: Famoso è il “mostro sparapalle” che il padre gli costruì per allenarlo a rispondere a qualsiasi colpo.
Grazie anche a quegli allenamenti estenuanti fu denominato “the answare” per la straordinaria capacita di rispondere alle battute degli avversari. - …
Ma cosa spinge un atleta ad allenarsi tantissimo ad essere disposto a fare molto più degli altri atleti e molto meglio?
Cosa spinge una persona a dedicare il proprio tempo ad inseguire un sogno che molti pensano irrealizzabile?
Perchè un atleta sacrifica il tempo dedicato agli amici, ad uscire, a divertirsi per allenarsi o per migliorare qualche aspetto del suo sport?
“Una fede incrollabile di poter raggiungere il proprio sogno”
Senza una straordinaria fiducia nella possibilità di raggiungere i propri obiettivi, e senza delle granitiche convinzioni positive su se stessi nessuno può raggiungere risultati straordinari.
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