Coaching o Mentoring, quale funziona di più?
Sia il Mentoring che le coaching sono strategie che entrano nella categoria della formazione. Entrambe prediligono il rapporto one-to-one ( anche se ci sono delle eccezioni di coaching di gruppo ) e si focalizzano sul far crescere, come individuo e come capacità, la persona designata.
Entrambe sono utilizzate oggi soprattutto in ambito aziendale e sportivo. Presentano delle differenze sostanziali e possono anche essere usate insieme.
Questo post, comunque, si pone l’ambizioso obiettivo di stabilire quale funziona di più!
Partiamo dalle definizioni:
Cos’è la Coaching?
La coaching è un momento di crescita personale, dove un mental coach segue una o più persone al fine del raggiungimento di obiettivi specifici. La coaching si concentra sulla persona ( coachee ) e sulle sue caratteristiche.
Cos’è il Mentoring?
La parola Mentor deriva da Mentore che, nel racconto dell’Odissea, era un amico fidato e consigliere di Ulisse, il quale, prima di partire per Troia, gli affida il figlio Telemaco per prepararlo a diventare il Re di Itaca.
Il Mentoring è una strategia di formazione, che presenta 2 attori: Il Mentor e l’allievo. Il Mentor è una persona più esperta che già ha raggiunto i risultati desiderati dall’allievo. Il Mentoring è una formazione che presenta una parte di insegnamento e una parte di trasmissione dell’esperienza del Mentor all’allievo.
Le cose che hanno in comune: Coaching e Mentoring.
Entrambe queste strategie servono a velocizzare il processo di apprendimento di una persona. Possono essere applicate in vari ambiti della vita, come il lavoro, lo sport, o per realizzare obiettivi personali.
Inoltre, entrambe costruiscono un rapporto personale molto stretto basato sulla fiducia e sulla stima.
Quali sono le differenze tra Mentoring e Coaching?
Le differenze sono poche ma decisamente sostanziali:
- Il Mentor deve appartenere necessariamente al settore dell’allievo. Deve aver già raggiunto gli obiettivi dell’allievo. In questo modo può trasmettergli la propria esperienza e può consigliarlo al meglio per raggiungere i suoi obiettivi. Ad esempio: “Fai come ho fatto io…” oppure “fai quello che ti dico, in quanto ho già raggiunto…”
- Il Mental Coach si focalizza sulla persona che segue. Nelle coaching non si preoccupa di dare risposte, ma di aiutare il coachee a trovare le “SUE” risposte dentro se. Il Mental Coach valorizza l’unicità dell’individuo e si focalizza sullo sviluppo delle sue Potenzialità.
- Il Mentoring impartisce delle lezioni e fornisce delle strategie da seguire. Il Mental Coach rende protagonista delle decisioni e della realizzazione la persona che segue.
Coaching o Mentoring, quale funziona di più?
Premesso che entrambe le strategie possono essere valide, l’approccio delle Coaching è decisamente più efficace.
Il Mentoring presenta come limite principale, il fatto che l’allievo non è il protagonista delle scelte che fa e della propria crescita. Quindi, può succedere, che non percepisca, emotivamente, il merito intero di aver realizzato il proprio obiettivo o la responsabilità di aver commesso degli errori. La conseguenza può essere quella di crearsi degli alibi e di non essere motivato.
Attraverso le coaching, il mental coach, aiuta la persona che segue, ad AUTOREALIZZARSI. Il protagonista non è certo il Mental Coach, e la crescita è a 360° come persona e non vincolata solo al raggiungimento di un obiettivo, circoscritto al settore di intervento ( lavoro, sport, …).
Io personalmente, vedo la coaching come un’evoluzione del mentoring. Questa evoluzione c’è nell’identificare il protagonista del rapporto. Nel Mentoring è il Mentor, nelle coaching è il Coachee!