Sbagliando si impara! Anche se non tutti sanno che…
Tutti conosciamo la massima “sbagliando si impara”. Alcuni la utilizzano come giustificazione dopo un errore o come strategia per ammorbidire una delusione.
Io da mental coach, appassionato di apprendimento ( quello vero ), affermo che sbagliare non è sufficiente per imparare. Impari dall’errore solo se sei disposto a farlo e solo se compi un’azione mirata.
Inoltre, non tutti sanno che sbagliare non è l’unico modo per imparare, anche facendo bene si può imparare.
Quello che pochi sanno è che l’esperienza in se non insegna nulla se noi non siamo disposti ad imparare e se non compiamo un’azione specifica per imparare qualcosa.
Impariamo solo quando siamo motivati e concentrati a imparare e anche quando siamo disposti a mettere in discussione una nostra vecchia convinzione.
I killer dell’apprendimento
Quello che scrivo è per cuori forti. Se tu che stai leggendo non sei disposto a veder cadere delle convinzioni comuni abbandona la pagina! 🙂
Di seguito ti elencherò i luoghi ( metaforici ) che rallentano e inibiscono la nostra capacità di apprendimento, spesso condizionandola per tutta la vita.
1) Scuola
Ebbene si, la scuola, così come è strutturata, e come spesso viene interpretata ( da gli insegnanti ) non insegna ad imparare. Vomita quintalate di informazioni e pretende che tu sia perfetto. Se sbagli non sei ok!!!
La scuola, che dovrebbe essere il luogo dove conquistiamo le convinzioni e il metodo per poter imparare qualsiasi cosa nella vita, è focalizzata a giudicare continuamente l’operato dello studente. Se fa bene, bravo! Se fa male, è un guaio! Iniziano tutte le “etichette” che vengono affibbiate ai giovani studenti. Le peggiori sono quelle tipo: ” tu non sei portato per…”
La scuola, fondamentale per l’istruzione e la formazione di una persona dovrebbe lavorare sull’accrescere la sicurezza dello studente, migliorare la sua autostima, facendogli capire che “fare” è da vincenti, sbagliare e imparare da un errore è da Vincenti, e non scoraggiarlo se sbaglia.
( Devo dire che ci sono degli insegnanti illuminati che “insegnano” davvero, ma sono eccezioni e non sono figli della didattica tradizionale )
2) Religione
Non me ne vogliano gli amici preti e la zia suora.
La chiesa cattolica e la sua dottrina sono organizzate sul “peccato”. Se fai questo di “sbagliato” sei un “peccatore” e ti devi confessare. Quindi sei sbagli –> sei sbagliato!!! Purtroppo, per la chiesa cattolica nasci “peccatore” e quindi nasci “sbagliato”.
La religione cattolica crea non pochi vincoli mentali che inibiscono il successo. Quello che io reputo peggiore è il fatto che non accetti l’errore come un’esperienza utile ad apprendere come far meglio. Ma l’errore resta comunque un “peccato” che ti segna finché non ricevi l’assoluzione. In questo modo molte persone crescono con l’identità del “peccatore” e crescono con la paura di sbagliare e con la paura di essere “sbagliato”.
Ti potrà sembrare strano, ma Gesù non predicava questo!
3) Società
La società, in 2 parole, ci vuole perfetti!
Non andiamo mai bene abbastanza, dobbiamo essere tutti uniformati ad un modello di pensiero e dobbiamo essere perfetti! L’errore non è ammesso!
Sbagliando si impara. Ecco come…
Le cose sopra descritte sono tra le cause maggiori della paura di sbagliare in tutte le persone. Conosco tantissime persone che hanno abbandonato un’attività o non l’hanno proprio iniziata ( sportiva, scolastica, lavorativa, affettiva, ecc… ) per paura di sbagliare, paura di fallire, paura di sentirsi inadeguati, convinzione di “non essere portati per”.
Ma tutto questo può essere cambiato.
In un modo semplicissimo. Osservando la natura. Non la natura intesa come le piante e i fiori, ma la natura dell’uomo, nella fase della sua vita che non è inquinato da questi condizionamenti. I nostri primi anni di vita. In quegli anni abbiamo imparato moltissime cose, alcune davvero complesse. Ti porterò ad esempio solo una:
1) Imparare a Camminare
Se ci riflettiamo è una delle cose più complicate che impariamo a fare. Eppure il bambino affronta questa sfida con entusiasmo, sorriso, grande determinazione e totale fiducia.
Quando cade ( sbaglia ), non certo si sente un “peccatore” o si sente “sbagliato”, ma capisce che ha fatto qualcosa che non era buono per “camminare”, e impara dall’esperienza. Compie tante azioni, tenta di camminare con tanta fiducia moltissime volte. Ogni tentativo per lui è quello buono, fino a quando “si lascia andare” e urla di gioia per la sua conquista.
Ricordo ancora lo sguardo di mio figlio quando una sera di fine Luglio riuscì a camminare da solo.
Prima di camminare, un bambino cade ( sbaglia ) decine e decine di volte. Non per questo si sente “sbagliato” o pensa ” non camminerò mai, non sono portato per camminare!”
Quindi si impara dagli errori con un misto di fiducia,
grande atteggiamento positivo e voglia di imparare.
Come imparare dagli errori. Il Feed back produttivo
Infine voglio presentarti lo strumento più importante per poter imparare dagli errori, e anche dalle esperienze andate a buon fine.
Questo strumento, preso in prestito dall’ingegneria, è il Feedback.
Nel mio Metodo “Vinci con la mente … e con il cuore!” l’ho migliorato ed è diventato: Il “FeedBack Produttivo”.
Questo strumento fantastico lo utilizzo moltissimo nelle coaching. Penso che grazie ad esso la crescita dei miei atleti ( e non solo ) è più veloce e più robusta (dura nel tempo).
In un prossimo articolo ti svelerò i segreti del feedback produttivo.