Gestione delle aspettative. Da “mollo tutto” a prestazione ottimale
Le aspettative rappresentano un argomento poco citato anche dai colleghi che incide, sorprendentemente, sui risultati. Se gestite male le aspettative possono essere devastanti, se gestite bene possono rappresentare una buona spinta.
IL 70% degli atleti che mi contattano, o dei genitori degli atleti ( nel caso di under 18 ), hanno l’esigenza di imparare a gestire emozioni quali ansia, paura, preoccupazione, frustrazione, ecc… tutte legate alle gare e ai risultati che “devono” raggiungere. Molti di questi atleti, e includo anche i giovani e giovanissimi, a causa della pessima gestione degli obiettivi e delle aspettative, perdono la gioia di praticare il loro sport a livello agonistico. Alcuni di loro, quando mi contattano, mi dicono anche che stanno pensando di “mollare”.
Purtroppo, sto constatando sempre più spesso, che gli allenatori, a livelli diversi ( seguo atleti dagli amatori ai giovanissimi, fino ad atleti che stanno in nazionale e competono in tutto il mondo ) gestiscono la preparazione mentale ed emotiva, quando lo fanno, attraverso il loro buon senso. E questo crea molti danni!
Gestione delle aspettative e creazione degli obiettivi
Gli obiettivi sono importantissimi. Senza porsi obiettivi non è possibile raggiungere risultati degni di nota. Purtroppo, come succede spesso sugli argomenti inflazionati, si pensa che è facile porsi un obiettivo. Non è così, infatti, nella maggioranza dei casi gli obiettivi diventano “stressogeni”, creano stress e “consumano” letteralmente l’energia dell’atleta. Quando un obiettivo è mal posto si rischia di essere sopraffatto dalle aspettative, si rischia di creare delle convinzioni depotenzianti, e a volte, nei casi più forti emotivamente, si va ad intaccare anche nella propria identità ( io sono capace a…, non sono capace di…, ecc…).
Il primo passo per imparare a gestire al meglio le aspettative, è quello di imparare a porsi obiettivi vincenti, obiettivi che donano energia, insomma: Obiettivi SMART.
Oltre a creare obiettivi che donano energia, che siano motivanti è necessario capire che cosa sono le aspettative e come vanno gestite.
L’aspettativa è la previsione “ragionevolmente realistica” dell’individuo circa
il risultato che può essere ottenuto in una gara, un esame o una sfida qualsiasi.
Il punto sta nel “ragionevolmente realistica”. Per le emozioni, per il nostro inconscio e per il rapporto convinzioni/valori, non esiste nulla di ragionevolmente realistico. Noi, come esseri umani, non abbiamo la capacità di conoscere la realtà oggettiva, ma conosciamo e filtriamo ( le esperienze ) quella che diventa la “nostra” realtà, che è totalmente Soggettiva.
Quindi, le aspettative, sono solo delle proiezioni mentali, di quello che potrebbe o non potrebbe succedere. Se sono gestite male, ad esempio l’aspettativa è troppo grande rispetto a quello che pensiamo davvero possibile, rischiamo di alzare troppo la tensione e di arrivare alla sfida “consumati emotivamente”.
Aspettativa produttiva e motivante
Mi rendo conto che questo articolo è più tecnico degli altri. Ma ora voglio regalarti il segreto delle prestazioni ottimali. Il segreto per il raggiungimento della peak performance.
“gareggiare vivendo completamente il presente con zero aspettative”
Lo so, mi stai dicendo che non è facile. Certo che non lo è! Infatti sono pochi i veri Campioni! Ma è fattibile, ed è raggiungibile da tutti ( conoscendo le strategie per farlo e con un sufficiente allenamento mentale ed emotivo).
Questo concetto non va in contraddizione con il porsi obiettivi?
Bella domanda!
Gli obiettivi, ci servono, per pianificare un percorso di crescita e per capire quando e come, abbiamo raggiunto il traguardo. Il momento della sfida, dell’esame, della partita, ecc… non deve essere condizionato dai pensieri e dai vari obiettivi. L’unico modo per rendere al meglio e per ottenere una straordinaria prestazione è quella di “vivere il presente” di azzerare tutto quello che è passato ( se mi succede nuovamente quella cosa che è successa…, ) e tutto quello che è futuro ( se non faccio questo mi accadrà che … , se sbaglio ora poi non riuscirò, …) concentrandosi sull’unica cosa che conta. Il “qui ed ora”!
Quindi, meno aspettative creiamo, e più siamo predisposti ad imparare, meno aspettative creiamo è più siamo pronti ad eccellere.